Discussione:
Una domanda, tanto per togliermi una curiosita'
(troppo vecchio per rispondere)
Lorenzo Fongaro
2006-04-25 10:19:55 UTC
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Salve gente.

Vado abbastanza spesso in giro a negozi di animali e nelle varie sezioni
uccelli vedo sempre vedove dominicane, Vidue Paradisee, fringuelli,
usignoli del giappone, tortore, piccioni, pappagalli.

La mia domanda è come mai non si trova mai in gabbia ed in vendita un
qualsiasi uccello della razza dei Cuculidi? (Tipo il cuculo canorus).

Personalmente non ho mai visto un cuculo dal vivo, anche se vivo in
collina e vicino a casa mia ce ne e' uno che continua ad allietarmi la
giornata con il suo bellissimo cantare.

In parole povere, non che mi voglia comprare un cuculo per tenerlo
prigioniero ma muore se tenuto in gabbia?

Un saluto.
ross
2006-04-25 11:30:38 UTC
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Post by Lorenzo Fongaro
Salve gente.
Vado abbastanza spesso in giro a negozi di animali e nelle varie sezioni
uccelli vedo sempre vedove dominicane, Vidue Paradisee, fringuelli,
usignoli del giappone, tortore, piccioni, pappagalli.
La mia domanda è come mai non si trova mai in gabbia ed in vendita un
qualsiasi uccello della razza dei Cuculidi? (Tipo il cuculo canorus).
Personalmente non ho mai visto un cuculo dal vivo, anche se vivo in
collina e vicino a casa mia ce ne e' uno che continua ad allietarmi la
giornata con il suo bellissimo cantare.
In parole povere, non che mi voglia comprare un cuculo per tenerlo
prigioniero ma muore se tenuto in gabbia?
Un saluto.
Non dovremmo che rallegrarci se non si trovano cuculi in commercio. Per
fortuna si tratta di specie che non attirano l'interesse di allevatori e
collezionisti, sia per i colori insignificanti, sia per il canto monotono,
sia, soprattutto, per le difficoltà connesse all'allevamento. Si tratta di
specie insettivora che necessita di prede vive, oltre che di una voliera
spaziosa e alberata considerando le dimensioni e il carattere schivo. Ne ho
visti in un centro per il recupero della selvaggina e delle specie
selvatiche dove si raccolgono animali feriti o piccoli caduti dal nido per
recuperarli e reintrodurli in natura.. L'allevamento non sarebbe impossibile
ma sicuramente riservato ad allevatori esperti. Per riprodurli ci vorrebbero
idonee voliere che contenga coppie delle specie parassitate. Compito
impossibile per i comuni mortali.
Quando dico "allevamento" intendo quello finalizzato alla riproduzione e che
può rivelarsi utile per due ordini di ragioni:
1) al fine della salvaguardia delle specie in pericolo nell'ottica di un
programma di protezione e di reintroduzione in natura;
2) al fine di immettere sul mercato soggetti domestici limitando i prelievi
in natura (Il cuculo non ha ancora bisogno di certi interventi estremi per
cui deve rimanere libero nel suo ambiente).
Dal concetto di allevamento così inteso va distinto la stupida mania
collezionistica di specie rare da esibire ad amici e matti della stessa
specie. Ma qui sconfiniamo nel campo delle scienze mediche.
Lorenzo Fongaro
2006-04-25 12:49:40 UTC
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ross ha scritto:
[...]
Post by ross
Dal concetto di allevamento così inteso va distinto la stupida mania
collezionistica di specie rare da esibire ad amici e matti della stessa
specie. Ma qui sconfiniamo nel campo delle scienze mediche.
Ti ringrazio perche' sei stato veramente esaudiente nella tua chiara
risposta.
Effettivamente il componente "insetto vivo" fa del cuculo un uccello
difficile da allevare.
Sicuramente sei competente in materia :).
So che cosa vuole dire allevare uccelli di rari e difficili: un mio
amico teneva in casa dei cardinalini del Venezuela, razza in via di
estinzione e molto difficile da allevare. Mi ha raccontato tutto. Mi ha
detto che spesso morivano perche' il mangime che li dava conteneva dei
batteri che per un semplice canarino non sono per niente pericolosi, per
il cardinalino invece letali.
Mi ha raccontato dei nidi con il termostato per aiutarli della
riproduzione e mi ha pure detto che molti sono morti di sete
successivamente al cambio degli "abbeveratoi" (si dice cosi'? Sono
sempre stato abituato a sentirli chiamare in dialetto veneto BEVAROLI).
Il problema dei cambio dei ... bevaroli :) era dovuto al fatto che il
cardinalino aveva associato il colore del "bevarolo" e quindi si
rifiutava di bere su di un "bevarolo" di colore diverso.
Se ci siano o no informazioni sbagliate su quanto detto non lo so: non
c'e' niente di mia invenzione.
ross
2006-04-25 14:11:25 UTC
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Post by Lorenzo Fongaro
Post by Lorenzo Fongaro
Ti ringrazio perche' sei stato veramente esaudiente nella tua chiara
risposta.
Effettivamente il componente "insetto vivo" fa del cuculo un uccello
difficile da allevare.
Diciamo che il problema del reperimento vivo è solo uno dei fattori che
scoraggiano la detenzione in cattività del cuculo. Gli allevatori esperti e
capaci sanno come ovviare a certi problemi. Se il cuculo avesse i colori di
un pappagallo variopinto e il canto dell'usignolo sicuramente sarebbe
oggetto non solo di allevamento ma anche di detenzione illegale e non
finalizzata alla riproduzione.
Post by Lorenzo Fongaro
So che cosa vuole dire allevare uccelli di rari e difficili: un mio amico
teneva in casa dei cardinalini del Venezuela, razza in via di estinzione e
molto difficile da allevare (....)
Il caso del cardinalino del Venezuela è emblematico.
Per molti anni questo delizioso fringillide è stato oggetto di spietate
catture per essere commercializzato nel resto del mondo. Il problema vero è
che i soggetti immessi sul mercato finivano non solo nelle mani dei
canariculturi che attraverso l'ibridazione col cardinalino sono riusciti a
creare il canarino rosso che oggi ammiriamo nelle mostre e nei negozi, ma
anche nelle mani di chi, attirato dai colori e dal canto, decideva di
tenerlo in casa come fosse un canarino, ignaro delle difficoltà connesse al
mantenimento di una specie così delicata.
Va anche detto che la cattura finalizzata al commercio non può essere
l'unica causa di declino di una specie: diventa decisiva nel momento in cui
certe popolazione sono ridotte alla soglia dell'estinzione. Ma è un
argomento che richiederebbe una trattazione a parte.
Tornando al cardinalino, da circa quarant'anni è vietata l'esportazione. In
tanti anni le popolazioni non hanno registrato aumenti importanti al punto
che oggi la specie è inclusa nell'appendice 1 della CITES. E' evidente che
vi sono altre cause che minacciano la sopravvivenza della specie dal momento
che ne è vietata la cattura che, tra l'altro, in Venezuela è sanzionata con
pene severissime.
Se circa 40 anni non sono bastati per rinfoltire le popolazioni presenti in
libertà, agli allevatori sono stati sufficienti per rimboccarsi le maniche e
produrre una enorme quantità di soggetti domestici di gran lunga superiore a
quella dei soggetti presenti in natura al punto che oggi è una specie di
facile reperimento (fermo restando che non si tratta di un uccellino da
tenere in un gabbietta appesa al balcone). Non so cosa si faccia in loco per
salvaguardare l'ecosistema favorevole alla vita del cardinalino e per
eliminare le cause che ne minacciano la sopravvivenza. I risultati non
sembrano generare ottimismo ed è triste pensare che in futuro questa specie,
come tante altre minacciate dalla distruzione dall'habitat e dai danni
provocati dalla stupidità dell'uomo che ha introdotto predatori come gatti,
ratti e volpi in ecosistemi dall'equilibrio fragilissimo, possa sopravvivere
unicamente in cattività, magari in attesa di poterli reintrodurre in natura
in un futuro che appare abbastanza lontano.
Post by Lorenzo Fongaro
Il problema dei cambio dei ... bevaroli :) era dovuto al fatto che il
cardinalino aveva associato il colore del "bevarolo" e quindi si rifiutava
di bere su di un "bevarolo" di colore diverso.
Se ci siano o no informazioni sbagliate su quanto detto non lo so: non c'e'
niente di mia invenzione.
Infatti quello che dici è verosimile. Sono cose che possono succedere anche
se, per fortuna, non sono tanto frequenti. Un mio amico aveva un novello di
cardinalino che beveva unicamente nell'acqua che si depositava in fondo alla
mangiatoia dei semi ammollati. C'è voluta un po' di pazienza per abituarlo
ai normali beverini
Lorenzo Fongaro
2006-04-25 18:53:33 UTC
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Post by ross
Post by Lorenzo Fongaro
Post by Lorenzo Fongaro
Ti ringrazio perche' sei stato veramente esaudiente nella tua chiara
risposta.
Effettivamente il componente "insetto vivo" fa del cuculo un uccello
difficile da allevare.
Diciamo che il problema del reperimento vivo è solo uno dei fattori che
scoraggiano la detenzione in cattività del cuculo. Gli allevatori esperti e
capaci sanno come ovviare a certi problemi. Se il cuculo avesse i colori di
un pappagallo variopinto e il canto dell'usignolo sicuramente sarebbe
oggetto non solo di allevamento ma anche di detenzione illegale e non
finalizzata alla riproduzione.
Fortunato lui allora che e' cosi' come e' :)
Post by ross
Il caso del cardinalino del Venezuela è emblematico.
Per molti anni questo delizioso fringillide è stato oggetto di spietate
catture per essere commercializzato nel resto del mondo. Il problema vero è
C'e' sempre la mano umana nell'estinzione o decimazione di razze animali...
Post by ross
Post by Lorenzo Fongaro
Il problema dei cambio dei ... bevaroli :) era dovuto al fatto che il
cardinalino aveva associato il colore del "bevarolo" e quindi si rifiutava
di bere su di un "bevarolo" di colore diverso.
Se ci siano o no informazioni sbagliate su quanto detto non lo so: non c'e'
niente di mia invenzione.
Infatti quello che dici è verosimile. Sono cose che possono succedere anche
se, per fortuna, non sono tanto frequenti. Un mio amico aveva un novello di
cardinalino che beveva unicamente nell'acqua che si depositava in fondo alla
mangiatoia dei semi ammollati. C'è voluta un po' di pazienza per abituarlo
ai normali beverini
Ecco vedi, invece quelli del mio amico sono addirittura morti di sete...
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